Il sogno

Il progetto di “mollare tutto” e trasferirsi nella campagna francese io e Alessandro, traduttrice e neurologo, l’abbiamo sempre avuto, da quando ci siamo conosciuti, 15 anni fa oggi. La meta di tutte le nostre vacanze era sempre stata la Francia, girata in lungo e in largo, a zonzo, con la nostra macchinetta. A un certo punto, abbiamo cominciato a guardarci intorno concretamente per capire quale poteva essere la zona su cui concentrare l’attenzione e quando siamo capitati, un po’ per caso, nel sud dell’Auvergne abbiamo capito che lì avremmo cercato la casa dei nostri sogni.                                               
                                  
Nel settembre 2006, a quel punto genitori di una bimba di un anno e mezzo, abbiamo fatto la nostra prima vacanza stanziale, nel Cantal, e le nostre prime impressioni sono state confermate. Tutto ciò che amavamo della Francia, quel non so ché che ogni volta che varcavamo il confine ci dava l’impressione di respirare meglio e “vedere di più”, in Auvergne era concentrato al massimo: la cura delle piccole cose, l’autenticità, la bellezza come cultura e non come privilegio, il cibo genuino, il valore dato alle tradizioni e soprattutto una natura  intatta, a perdita d’occhio. Un anno dopo, un aereo perso per un pelo a Parigi ci ha “costretti” ad affittare un’auto e allungare la vacanza di qualche giorno e con la scusa di andare a salutare i nostri amici Cantaliens conosciuti l’anno prima, abbiamo preso alcuni appuntamenti per vedere delle case. Giusto per farsi un’idea...

La casa

Abbiamo capito che era lei ancora prima di vederla all’interno. Aveva tutto quello che cercavamo:...
..acqua disponibile, terra quanto basta, una vista mozzafiato e nulla davanti a bloccare lo sguardo, era isolata ma non troppo, era in pietra, era immersa tra le colline, era stata costruita prima della Rivoluzione Francese ma era stata completamente ristrutturata con gusto e materiali di qualità e disponeva già di un appartamento separato per creare la nostra chambre d’hotes! Insomma, era lei!
 Se non avessimo perso quell’aereo, quella domenica pomeriggio di fine  2007 ci saremmo ritrovati nel nostro appartamento milanese a guardare un film o una partita. Invece eccoci nel caffè di Marcolès a firmare una proposta d’acquisto, sotto lo sguardo accogliente e  incuriosito della proprietaria, la mitica Jaquie.
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Dopo un anno e mezzo e un secondo figlio, nel marzo 2009 è cominciata la nostra nuova vita. Alcune cose sono andate secondo i piani, altre hanno richiesto una fatica e un’energia maggiori del previsto, altre hanno superato le nostre più rosee aspettative.                                      
L'idea è che questo blog raccolga il nostro procedere, gioioso, pensoso, a volte faticoso, ogni tanto rabbioso, negli intenti non presuntuoso, spesso meraviglioso, a tratti tumultuoso, d'estate rigoglioso, davvero mai noioso, ci auguriamo sempre armonioso!